Una delle scelte più difficili al supermercato è quella dello yogurt. Di fronte alla miriade di vasetti presenti, c’è sempre qualche indeciso che non sa se dare maggiore rilevanza a gusto, formato, scadenza, prezzo o alla famigerata scritta 0% grassi. D’altro canto l’industria alimentare non fa altro che confondere il consumatore con claims e pubblicità ingannevoli. Per fare la scelta giusta occorrono pochi accorgimenti, analizziamoli insieme.
YOGURT = PROBIOTICO. La legislazione italiana stabilisce che il termine yogurt può essere utilizzato esclusivamente per il latte fermentato con i ceppi di due tipi di microrganismi, Streptococcus thermophilus e Lactobacillus bulgaricus. Gli yogurt sono definiti probiotici perché contengono, in numero sufficientemente elevato, questi microrganismi vivi e vitali, in grado di raggiungere l’intestino e di migliorare l’equilibrio fisiologico dell’organismo attraverso un insieme di effetti aggiuntivi rispetto alle normali attività nutrizionali.
QUALI EFFETTI POSITIVI? La composizione della flora batterica è estremamente variabile e strettamente correlata alla nostra salute. Lo yogurt, in virtù della sua acidità e della presenza di fermenti lattici vivi, favorisce lo sviluppo e l’attecchimento della flora batterica acidofila intestinale che contrasta i fenomeni putrefattivi e promuove la funzione immunitaria, mediante la stimolazione del GALT (Gut Associated Lymphoid Tissue – tessuto linfoide associato all’intestino). Ovviamente per esercitare la loro azione positiva i fermenti lattici devono riuscire ad attraversare indenni l’ambiente acido dello stomaco e insediarsi nell’intestino prendendo il sopravvento sui batteri preesistenti. Non si tratta di un processo semplice (non tutti i batteri riescono a giungere vivi nell’intestino!), pertanto il consumo di probiotici deve essere costante per ottenere un netto miglioramento della qualità della flora batterica.
CARATTERISTICHE DELLO YOGURT. Oltre all’effetto probiotico, lo yogurt è un ottimo alimento poiché proteine (ad alto valore biologico), carboidrati e grassi sono presenti in proporzioni quasi ottimali. E’ un alimento ipocalorico perché, durante la fermentazione, un terzo del lattosio (lo zucchero del latte) viene trasformato in acido lattico. Quest’ultimo favorisce l’assorbimento dei minerali in esso contenuti: calcio, magnesio, fosforo, sodio e potassio. Alto anche il contenuto di vitamine, sia del gruppo B sia le vitamine A, E, K e D (necessaria per l’assorbimento del calcio, ne ho parlato qui Giovani, investite sulla massa ossea!).
LE TRAPPOLE. Fino a qui tutto liscio, penserete voi. Il problema nasce dalle case produttrici che, per venire incontro ai consumatori che non gradiscono il gusto acidulo e a quelli affetti dalla fobia dei grassi, hanno pensato bene di sottrarre tutti i grassi dello yogurt e di sostituirli con zuccheri o dolcificanti. Nascono allora i claims-trappola (a basso contenuto di grassi, senza grassi, light, 0% grassi), ben in evidenza sui vasetti di prodotti ricchi di zuccheri aggiunti (ne avevo parlato qui Cosa si nasconde dietro al mondo del “light”? ).
QUALCHE REGOLA PER SCEGLIERE
- Un occhio all’etichetta. Gli unici ingredienti di uno yogurt di qualità devono essere il latte e i fermenti lattici vivi. Evitate qualsiasi prodotto che abbia tra gli ingredienti zucchero (o saccarosio), sciroppo di fruttosio, sciroppo di glucosio, destrosio, succo d’uva, fruttosio.
- Attenzione all’aggiunta della parola “cremoso”: è presente sulle confezioni di yogurt così ricchi in zucchero da essere dei veri e propri dessert, che apportano più danni che benefici.
- Evitate gli yogurt alla frutta, ai cereali, al caffè o al cioccolato: contengono aromi e sostanze poco naturali. La scelta migliore è lo yogurt intero bianco naturale (qui la ricetta per farlo in casa). Se non gradite il suo gusto acidulo, basta aggiungere frutta in pezzi (fresca o secca), cereali, cannella, cacao amaro, semi e/o gocce di cioccolato fondente.
Riassumendo. Lo yogurt è senza dubbio un alimento amico della salute. Purtroppo le aziende alimentari conducono un doppio gioco: da un lato lo stanno sempre più trasformando in un vero e proprio dolce (aggiungendo zucchero per renderlo più appetibile ai consumatori), dall’altro stampano claims ingannevoli sulle etichette (per farlo sembrare un prodotto sempre più sano). Possiamo difenderci? Sì! E come avete letto, bastano davvero pochi accorgimenti! Consapevolezza, cibo in zucca.
Quando sai cosa stai facendo, allora puoi fare quello che vuoi.
– Moshé Feldenkrais
Cibo in zucca 